A Roma sono presenti molti obelischi, uno di questi ha un elefante un po’ tozzo: scopriamo tutti i dettagli
Roma è un concentrato di bellezza tra tradizione e storia della quale è impossibile fare a meno. Ogni angolo è ricco di meraviglia ed ha qualcosa da raccontare. Ogni volta vengono allo scoperto dei dettagli rimasti ancora nascosti e delle particolarità inedite. Oggi vogliamo parlarvi della piazza con l’obelisco sopra all’elefante che racchiude una curiosità che nessuno conosce.
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Obelisco della Minerva, tutte le curiosità sull’elefante
Il suo nome è Obelisco della Minerva e riprende la piazza della Minerva, posto in cui è posizionato. Si tratta di un antico e particolare monumento egiziano trasferito a Roma durante l’epoca imperiale. La sua particolarità è la presenza dell’elefante che lo sorregge.
La scultura è stata realizzata da Ercole Ferrata su disegno del Bernini nel 1667. Sul basamento vi è un’iscrizione in latino che significa: “Chiunque qui vede i segni della Sapienza d’Egitto scolpiti sull’obelisco, sorretto dall’elefante, la più forte delle bestie, intenda questo come prova che è necessaria una mente robusta per sostenere una solida sapienza”.
Infatti, l’elefante fu scelto come simbolo di gloria nei confronti di papa Alessandro VII. Esso risulta essere un po’ tozzo, perché Bernini lo disegnò in modo che voltasse le terga al convento dei frati Domenicani, mentre la proboscide ne faceva emergere la posizione irriverente e la coda, leggermente sulla sinistra, metteva in primo piano l’intenzione offensiva.
La sua grandezza un po’ insolita fu oggetto di ironia da parte dei romani che hanno soprannominato l’obelisco con l’elefante Porcino della Minerva, facendo riferimento ad un porcellino.
Oggi è uno dei monumenti più noti e amati dai turistiche non perdono occasione di scattare un selfie sotto all’elefante caratterizzato dalla sua forma curiosa e originale.
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