Non solo un oggetto di pubblica utilità, ma un vero e proprio pezzo di storia italiana.
Quando non esistevano i cellulari con la fotocamera e le fotografie erano appannaggio dei professionisti, farsi una foto da soli, un selfie, era impossibile: per questo erano diffuse capillarmente, in tutte le città italiane, le cabine fototessera. Ancora oggi le cabine sono presenti un po’ ovunque, e sono un vero e proprio simbolo del made in Italy, oltre che un pezzo importante della storia del nostro paese.
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60 anni fa, precisamente il 10 dicembre 1962, l’azienda Dedem, di Ariccia, iniziava questa avventura installando la prima cabina a Roma, nella Galleria Colonna: in questi anni sono state letteralmente milioni le foto scattate agli italiani, per i loro documenti ma anche semplicemente per ricordo.
7 milioni i volti stampati, per un totale di 3.500 cabine sparse in tutta Italia: la cabina delle fototessere è passata dall’essere un oggetto di pubblica utilità a un vero e proprio mezzo di espressione artistica. Nel 1972 infatti il Maestro Vaccari, alla Biennale di Venezia, la consacrò all’arte rendendola protagonista della sua Esposizione in tempo reale n.4, chiedendo ai visitatori di scattarsi una foto per creare un’opera d’arte moderna in tempo reale.
Oggi, dopo 60 anni, le cabine tornano nei musei, con il loro carico di storia, emozioni e sentimenti: per celebrare i suoi primi 60 anni Dedem affianca AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, aderendo al progetto Imprese con l’Arte Contemporanea e portando le sue cabine in alcuni tra i principali musei italiani.
A Roma la cabina verrà posizionata al MACRO, dove sarà a disposizione di tutti i visitatori: per ricordare che la tecnologia e la modernità non sono appannaggio della storia recente e che soprattutto, possono avere un’anima.