Dopo 50 anni i Bronzi di Riace hanno ancora molte cose da raccontare

I Bronzi di Riace sono ormai il simbolo della Calabria e il suo patrimonio storico più importante: dopo 50 anni l’interesse intorno a queste due magnifiche statue in bronzo, così belle da essere diventate sinonimo di prestanza fisica, non è certo scemato. Anzi, gli studi e le ricerche continuano perchè i due bronzi, forse fratelli, forse eroi greci hanno ancora molte cose da raccontarci.

Sono oltre trenta gli studiosi e i ricercatori che da quel 16 agosto del ’72 si occupano dei Bronzi di Riace e che si ritrovano, cinquant’anni dopo, per confrontare scoperte e ipotesi nel convegno internazionale I Bronzi di Riace: 50 anni di studi e ricerche, dal 10 al 12 novembre: location di questa tre giorni di presentazioni, approfondimenti, rilevamenti e nuovi proposte, la terrazza del MArRC, il Museo Archeologico di Reggio Calabria.

LEGGI ANCHE – I Bronzi di Riace: 50 anni di studi e ricerche, il programma del convegno

Il convegno è organizzato dal Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Calabria ed è parte di un percorso che ha portato quest’anno la Calabria sulle prime pagine del mondo: le celebrazioni per l’anniversario del ritrovamento dei Bronzi hanno riacceso la luce sull’ecosistema culturale della Magna Grecia e sullo splendore che ha lasciato sul nostro Sud Italia, meta di turisti da ogni angolo del pianeta.

credit: Federico Neri

Sono quattro i tavoli di studio e approfondimento del convegno -archeologia subacquea, storia dell’arte antica, restauro e valorizzazione- e ad ognuno di questi siederanno studiosi ed archeologi italiani ed internazionali.

LEGGI ANCHE – Bronzi di Riace, i docenti fanno il punto sugli studi

Molto affascinanti ed interessanti, anche per chi non è parte del mondo accademico, le relazioni sulle ricerche nei fondali antistanti Riace Marina, che sono ancora uno scrigno ricco di tesori, ma anche le scoperte successive sulla storia dei due bronzi, sul luogo in cui vennero fusi e quello nel quale andarono perduti.

Per quanto riguarda il restauro, un settore in cui scienza e tecnologia hanno fatto passi da gigante, sono molte le nuove sfide da affrontare ma anche i traguardi raggiunti: i Bronzi di Riace diventano di fatto dei veri apripista per nuove tecniche e metodi di restauro per quanto il Mediterraneo ha conservato nei suoi fondali, oggi interessati purtroppo da inquinamenti, che danno vita a nuovi orizzonti anche per l’archeologia subacquea.

La quarta sezione insiste sulle nuove vie della valorizzazione, che passa dall’affermazione delle nuove tecnologie di comunicazione e della globalizzazione, che ha trasformato il nostro modo di percepire la realtà, anche quella rappresentata dai musei di archeologia. La trasformazione in atto riguarda anche i Bronzi di Riace e tutta l’archeologia subacquea del Mediterraneo: dalle tecniche antisismiche per la conservazione dei reperti alle luci, dalla temperatura al grado di umidità determinato dal numero di visitatori presenti. Nuova e determinante importanza viene inoltre conferita all’ambiente che ha custodito nel tempo i siti archeologici sommersi: l’acqua del Mediterraneo, che diventa co-protagonista insieme ai Bronzi di Riace.

Per accedere al Convegno, causa posti limitati, è necessario registrarsi, a partire dall’08 novembre, al seguente link prenotazione@bbpromoservice.it

Il Convegno verrà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook del Segretariato regionale del MiC per la Calabria https://www.facebook.com/beniculturalicalabria

È possibile rimanere aggiornati su eventi e iniziative sui social ufficiali, Facebook e Instagram, @bronzidiriace50 e seguendo l’hashtag ufficiale #bronzi50. Inoltre sul sito www.bronzi50.it saranno periodicamente pubblicate tutte le novità, con approfondimenti e interviste disponibili anche sul canale YouTube dedicato, Bronzi di Riace Official.

This post was last modified on 09/11/2022 12:09