Osteria Palmira a Monteverde Anima amatriciana e cuore romano di un’osteria di quartiere

Monteverde, per la precisione al civico 29 di via Abate Ugone, 9 anni fa è nata Osteria Palmira, che Gianni Mura –  una delle più belle e professionali firme del giornalismo enogastronomico di tutti i tempi – definì in modo pittoresco in una delle sue bellissime recensioni come un luogo dove “non si frega nessuno e in cui viene fatto solo quello che si sa fare”.

Osteria Palmira è una trattoria di quartiere, gestita dalla famiglia Rocchi ed è soprattutto un posto in cui la cucina romano/laziale viene eseguita in modo rispettoso, quasi purista, senza mai prestare il fianco a contaminazioni e a stravolgimenti.

E’ un luogo schietto, sincero, popolare, tre caratteristiche che oltre che nella proposta gastronomica, si riconoscono chiaramente anche nell’arredamento e nell’ambiente tutto: legno per tavoli e sedie, in uno stile generale che non vuole rincorrere la modernità così riuscendo a trasferire al cliente un senso di calore che è tipico delle osterie di quartiere. La sala interna accoglie comodamente 35 coperti, a cui se ne aggiungono altri 45 disposti nella bella e curata veranda esterna, e da poco anche uno spazio sul marciapiede con ombrelloni e piante.

Il menu e la carta dei vini 100% laziale.

Il filo diretto con le origini amatriciane segna la proposta gastronomica a partire dagli antipasti, passando per salumi e formaggi, quindi i primi del salumificio Sano e i secondi selezionati dalla produzione di Casale Nibbi, entrambi di Amatrice. Sempre tra gli antipasti, tutti da condividere, la girandola delle portate continua con picchiapo’, coratella con i peperoni (ricetta di Antonio, padre di Claudio) e ancora la trippa, le polpette di pane e cicoria e molto altro che cambia e si aggiunge con il variare delle stagioni.

Qui l’ingrediente principale che mai manca in cucina è la tradizione, tutti i piatti che arrivano a tavola hanno una costante connessione con la storia. Come per i primi in cui la scena è equamente divisa tra i grandi classici romani e la pasta fresca. Per i classici si parte chiaramente con l’Amatriciana, che viene preparata con gli spaghetti Felicetti, e poi Gricia, Carbonara, Cacio e Pepe… La pasta fresca, prodotta dalle sapienti mani di Assuntina, spazia dalle fettuccine, gli gnocchi, fino agli agnolotti creati da loro padre ai tempi della trattoria di Monti: ripieni con 4 tipi di carni e conditi con il sugo alla vaccinara. E sempre dal ricettario di papà Antonio, provengono le linguine di farro condite con un pesto di menta romana. Altro piatto che si trova solo qui sono gli gnocchi ricci di Amatrice, una pasta acqua e farina tirata a mano: a produrla per Osteria Palmira ci pensa una signora di Amatrice di 88 anni, la grande Mimma.
Tra i secondi non mancano le pietre miliari della tradizione come abbacchio al tegame e petto di vitella alla fornara e poi, certamente, le polpette di bollito che qui non vengono fritte ma cotte al forno. Si chiude in dolcezza con i dolci sempre realizzati da Assuntina: crostata ricotta e visciole, tiramisù, crema bruciata agli agrumi e creme caramel.

Il Lazio e la sua tipicità restano protagonisti anche per la carta dei vini che qui si compone di circa 100 etichette tutte provenienti da piccole realtà della regione. Una generosa selezione di bianchi come territorio vuole, ma anche rossi in primis il Cesanese e poi le bollicine. Se si è scelta la chiave del territorio prediligendo esclusivamente i vini laziali, non ci sono preclusioni sulle filosofie produttive quindi nella carta di Osteria Palmira trovano posto vini naturali, biologici, biodinamici e convenzionali. L’offerta del bere si completa con una selezione di birre artigianali, anch’esse laziali prodotte dal Birrificio Alta Quota di Cittareale (RI).

Contatti
Osteria Palmira
Via Abate Ugone 29
Roma
Tel 06/58204298
Chiuso: mai
Prezzo medio: 30 euro vini esclusi

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